Brexit un problema inglese
di Antonio Savino
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Gli elettori inglesi saranno chiamati a votare il 23 giugno per il referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’Ue. Lo ha annunciato il primo ministro conservatore, David Cameron, a margine di una riunione straordinaria del governo svoltasi dopo l’accordo di Bruxelles della scorsa notte su quello che Downing Street definisce "il nuovo status speciale della Gran Bretagna" all’interno del Club dei 28. I quattro punti dell’accordo con la Ue per evitarla.
La Gran Bretagna sarà «più sicura, più forte e più prospera in un’Europa riformata» di quanto lo sarebbe uscendo dall’Ue. Ha ribadito Cameron dopo la riunione straordinaria del governo dedicata alla discussione dell’accordo raggiunto ieri sera sulle relazioni fra Londra e Bruxelles con gli altri leader del Club dei 28. Il premier ha poi ammonito che chi è a favore della Brexit rischia di danneggiare sia l’economia, sia la sicurezza del Regno Unito di fronte a criminalità e terrorismo.
Ha quindi sottolineato di aver mantenuto «la promessa fatta tre anni fa», quando annunciò di voler negoziare una revisione dei rapporti con l’Ue e convocare poi un referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione, sottolineando che il voto - fissato oggi per il 23 giugno prossimo - sarà un momento «storico». E ha infine confermato che i ministri del governo conservatore - in parte contrari all’accordo da lui raggiunto - avranno «libertà di voto».