Colpa di Burian
Di Antonio Savino
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Strade ridotte a colabrodo a Potenza dopo le recenti piogge. Con l’arrivo di Burian la città è stata messa ko in tutti i sensi. Ma chi è Burian che ha definitivamente messo alle corde il sistema viario del capoluogo? Burian non è un boxeur, ma un vento gelido delle steppe russe. Il burian si spinge frequentemente in Asia, al di là degli Urali, fino allo Xinjiang. Più raramente giunge fino a latitudini più basse e arriva fino in Italia seguendo traiettorie orientali, aggirando la catena alpina. In questi casi si verificano crolli termici consistenti e improvvisi.
Questo vento ha dato persino il nome alla navetta spaziale sovietica Burian. L’aria e le nubi lo hanno aiutato a spingere la neve sulle regioni meridionali fino a quote prossime alla pianura. La neve è caduta sulla Basilicata un po’ ovunque. Nelle zone più colpite si sono mobilitati in tanti per distribuire il sale contro il gelo e togliere la neve dalle strade, soprattutto quelle di campagna per consentire le consegne quotidiane del latte, ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi. A Potenza, una volta, la neve era di casa. Oggi non più. Lo dimostra il fatto che per pulire le vie principali ce n’è voluto.
Ora è inutile polemizzare, non servirebbe a nulla. La riflessione da fare, invece, riguarderà la manutenzione di tutte le arterie del capoluogo. Per colpa del Burian tutto il manto stradale delle vie cittadine è saltato. Buche e fossi esistono dappertutto. Circolare è diventato un’impresa. Le strade cittadine somigliano ad una groviera, occorre essere degli ottimi automobilisti per non incappare in rotture meccaniche. Stante il grave dissesto del Comune di Potenza, gli amministratori riusciranno a trovare i soldi per una successiva e seria manutenzione? Chissà, resta il dubbio amletico.