Al di là del mare
Di Antonio Savino
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Al di là del mare, appena 200 miglia marine c’è un mostro che minaccia l’Italia. Non è cosa di poco conto è un pericolo tangibile, vero e reale. Le notizie che arrivano dalla Libia sulla conquista di Sirte da parte del gruppo Stato islamico preoccupano seriamente il governo italiano.
In una recente intervista, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha parlato di “minaccia terroristica attiva a poche ore di navigazione dall’Italia”. Se non si dovesse arrivare a una mediazione, ha aggiunto il ministro, “bisogna porsi il problema con le Nazioni Unite di fare qualcosa in più” e l’Italia “è pronta a combattere nel quadro della legalità internazionale”. Secondo fonti libiche, i jihadisti dello Stato islamico avrebbero preso il controllo di alcune televisioni e radio locali della città portuale e importante snodo strategico della Libia. L’Appello a lasciare la Libia arriva direttamente dalla nostra l'ambasciata d'Italia a Tripoli e invita i connazionali a lasciare "temporaneamente" le coste africane.
Alla Farnesina si sottolinea come la situazione della sicurezza si stia progressivamente aggravando a causa dell'avanzata dei miliziani jihadisti. Già presenti in Cirenaica, gli affiliati allo Stato islamico hanno di recente preso di mira Tripoli e rivendicato l'attacco kamikaze all'hotel Corinthia del 27 gennaio scorso. Durante il quale sono morti almeno 5 stranieri. A confermare la gravità di quanto sta accadendo a pochi passi dall’Italia è la discesa in campo di Barack Obama che ha chiesto al Congresso americano nuovi poteri di guerra contro lo Stato islamico: ha voluto un'autorizzazione limitata nel tempo (la proposta dovrà essere approvata dalla camera e dal senato) che scada dopo tre anni, ma allo stesso tempo che non preveda limiti geografici e non escluda l'uso di truppe Usa sul campo.