Mare Vostrum
di Antonio Savino
(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
I tempi sono davvero cambiati. Il Mediterraneo non è più nostro, appartiene ormai agli scafisti e ai migranti che quasi ogni giorno sbarcano sulle coste italiane. La nostra Marina Militare è sempre più in affanno, ieri pomeriggio uomini armati su un barchino hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un'imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli.
Gli uomini armati hanno intimato agli italiani di lasciare loro l'imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. La motovedetta della Guardia Costiera, una volta terminato il soccorso dei migranti, ha lasciato in mare l'imbarcazione usata dagli scafisti, che è finita quindi nelle mani degli uomini armati a bordo del barchino. Probabilmente, verrà usata per nuovi viaggi verso l'Italia. C'è da tener presente che il personale della Guardia Costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato.
Un piccolo episodio che mette in mostra la nostra debolezza. Siamo incapaci di difenderci dagli assalti delle barchette con pochi uomini a bordo. Siamo invece bravi a raccogliere tanti fuggiaschi che sicuramente non sono cristiani, ma musulmani e semai tifosi dei jidahisti. Sempre ieri la Marina ha soccorso 280 migranti nel Canale di Sicilia. "Nella tragedia dei migranti e dell'azione di soccorso della nostra Guardia Costiera l’episodio della barchetta è un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità" degli scafisti. Ma le nostre Autorità cosa dicono? Si limitano a pochi concetti: E' "indispensabile a questo punto un intervento delle istituzioni internazionali in Libia". Così si è espresso il ministro delle Infrastrutture Lupi sull'attacco alla motovedetta al largo di Tripoli, mentre il ministro degli esteri Gentiloni spera in un intervento dell’Onu.