Islam e Occidente: occorre maggior dialogo
di Luigi Pistone
I fatti di Parigi indignano tutti. E’ stato compiuto un attentato alla libertà e alla democrazia. Conquiste raggiunte con il sangue di generazioni. Ora più che mai è necessario difendere istituzioni consolidatesi nel tempo con gli strumenti propri di una civiltà evoluta, siano essi culturali o di repressione quando viene violata la legge.
L’islam viene guardata con sospetto perché nell’immaginario collettivo rappresenta un pericolo e diventa difficile distinguere il musulmano buono da quello cattivo. Occorre evitare derive isolazioniste e puntare sull’integrazione per facilitare la convivenza di idee diverse sotto lo stesso cielo. E’ lapalissiano che il dialogo interreligioso venga preso nella sua accezione di positività, a patto che vengano rispettati i convincimenti di un uomo che ha abbracciato una fede. Nel mondo occidentale di oggi sono ammesse solo religioni di pace. A questo punto occorre una riflessione: quanti secoli ci sono voluti all’Occidente cristiano per fare outing su quanto fatto in nome di Dio? Oggi lo stesso occidente a guida laica e non sottomessa a poteri religiosi continua a uccidere con l’intervento diretto, quando lo si fa sul “campo”, o indiretto, quando si tratta di forniture di armi da fuoco.
Se l’intervento armato è necessario per motivi umanitari diventa indifendibile se è mirato a garantire a uno o più Stati, ad esempio, l’approvvigionamento petrolifero necessario. Tutto ciò non giustifica atti estremisti ma induce a una riflessione su quanto sia difficile individuare un percorso di pace che garantisca a tutti libertà intoccabili e soprattutto il rispetto della vita. L’islam è una religione più “giovane”, non per questo giustificabile se in nome di essa ci si arroga il potere di vita o di morte su una vita umana e di un’idea, e si sta insinuando tra le pieghe del processo di secolarizzazione che sta vivendo la Chiesa traendone spazi di affermazione per i suoi precetti. Ora tocca ai rappresentanti dell’Islam fare chiarezza e garantire la pacifica convivenza tra credi diversi, prendendo le distanze dall’Isis e dagli altri movimenti terroristici islamici. E perché no: permettere l’edificazione di case di culto cristiane in Arabia. Un sogno impossibile. Infine, a chi afferma che i vignettisti di Charlie se la sono cercata sbaglia e contribuisce a tentare di cancellare la parola libertà. E non mi sembra nemmeno il caso di citare Voltaire per affermare un’idea che è ormai nel dna del mondo culturale libero.
“Un Medio Oriente senza cristiani sarebbe un Medio Oriente sfigurato e mutilato". Lo ha detto Papa Francesco, auspicando che i leader religiosi, politici e intellettuali specialmente musulmani, condannino qualsiasi interpretazione fondamentalista ed estremista della religione, volta a giustificare tali atti di violenza. La tragica strage avvenuta a Parigi nasce da una cultura che rigetta l'altro, recide i legami più intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte.